Ho avuto il piacere di conoscere Piermario Orecchioni nel canale Slack dei Polyglots all’interno della community italiana, quando ha iniziato come traduttore di plugin: devo ammettere che mi ha subito colpito per le sue capacità come traduttore e la sua voglia nei Polyglots come in altri progetti, tra i quali i test organizzati per provare le funzionalità di Gutenberg.
Ormai da diverso tempo Piermario è diventato un punto di riferimento dei Polyglots italiani: oltre a essere PTE globale per la traduzione di tutti i temi e plugin di WordPress, ormai da diverso tempo conduce le riunioni del team Polyglots, alternandosi con Lidia Pellizzaro, fornendo sempre lo stato delle traduzioni dei tanti progetti che segue.
Lascio la “parola” a Piermario Orecchioni:
1) Racconta qualcosa di te e del tuo lavoro
Abito in Sardegna e mi appassiono facilmente ad un mucchio di cose tra cui, in ordine sparso, fari, balene, fotografia, musica e tecnologia. Lavoro come freelance dopo anni in cui mi occupavo di tutt’altro, ma già armeggiavo con internet. Ho iniziato a costruire siti per me e per l’azienda di famiglia, poi per amici, poi per clienti ed agenzie… e poi tutto di nuovo, da capo, ma meglio. 🙂
Sono anche un discreto intenditore di succhi alla pera.
2) Come hai scoperto WordPress?
Per anni ho costruito siti in html/css (e il minimo sindacale di javascript). Ad un certo punto sono arrivato a WordPress dopo aver sognato lungamente di usare Movable Type, senza averlo però mai fatto ai tempi perché credevo che riuscire a procurarsi ed installare un database MySql fosse qualcosa di molto simile alla fusione nucleare, ma probabilmente più rischioso.
Quando ho installato WordPress per la prima volta nel 2007 sono rimasto basito (F4) da quanto fosse effettivamente semplice, e da allora ho continuato ad usarlo per i miei progetti, sia personali che di lavoro.
3) Quali CMS hai provato oltre a WordPress?
Ho usato Joomla! per siti aziendali e di amministrazioni, più una serie di altri CMS “dedicati” per fotografia/portfolio tipo Indexhibit e Koken (che era fantastico ma poi è andato a rotoli, peccato). Per gli e-commerce molto tempo fa ho usato anche OpenCart, mentre uso tuttora Shopify per alcuni clienti con necessità specifiche.
4) Per cosa utilizzi WordPress?
Lo uso sia per lavoro che per diletto. Oltre ai siti che costruisco per i miei clienti ho (tempo permettendo) alcuni progetti personali, tutti creati con WordPress.
5) Un plugin che consideri importante per te?
Ce ne sono vari, ma il primo che mi viene in mente in questo momento è Gutenberg, per quanto possa suonare strano! Prima di iniziare a contribuire alla sua traduzione era spesso un’installazione facoltativa, mentre con il tempo “mi ci sono affezionato” e ora credo sia il fulcro di tutto il progetto WordPress.
Ci sono sicuramente molti aspetti da migliorare, sopratutto in fatto di usabilità e immediatezza d’uso, particolarmente se messo a confronto con i vari builder che – chi più chi meno – abbiamo utilizzato nel corso degli anni e a cui abbiamo fatto l’abitudine, quasi considerandoli “lo standard” nel costruire siti internet con WordPress.
È una transizione che richiede pazienza e che dispensa sia vittorie che frustrazioni, ma è la direzione verso cui WordPress si sta evolvendo. Con una nuova versione pubblicata ogni due settimane e la grande quantità di innovazioni possibili grazie ai blocchi credo che questa “fatica” iniziale varrà sicuramente la pena.
6) Come contribuisci a WordPress?
Partecipo alla vita della Community italiana e internazionale di WordPress e sono attivo su vari progetti, ma in particolare all’interno del team Polyglots, dove ho conosciuto un gruppo di persone generose, brillanti e dedicate, che dopo qualche anno di attività considero a tutti gli effetti come amiche e amici.
7) A tuo parere è utile contribuire a WordPress?
È davvero importante, specie in questo momento di “transizione”. Lo sviluppo continuo dell’editor a blocchi e l’arrivo delle funzioni Full Site Editing, hanno il potenziale di cambiare il modo in cui creiamo siti con WordPress e aprire nuove possibilità tecniche ad un pubblico ancora più ampio.
Ci sono molti modi per contribuire a WordPress che non richiedono necessariamente saper programmare: traduzioni, forum di assistenza. Persino provare le nuove versioni di WordPress e del plugin Gutenberg e fornire feedback, osservazioni (e anche critiche, con garbo, quando necessario).
8) Dove possiamo seguirti?
Mi potete trovare su happierweb.com e su una serie di siti personali da aggiornare, tra cui succoallapera.com e thisisradio.cloud.
Per chi preferisce i socialini, sono @succoallapera su Twitter e @piermario su instagram (che ho smesso di aggiornare) e Pixelfed, l’alternativa smanettona, libera e per il momento molto poco affollata ad Instagram…
… e @piermario sullo Slack di WordPress!